Oggetti Stellari




Cefeide M31-V1
In quel mese di ottobre di cent'anni fa avveniva una delle più importanti scoperte nella storia dell'astronomia. Un puntino luminoso all'interno della "nebulosa" di Andromeda faceva scoprire che in realtà questa si trovava ad una distanza ben oltre i confini conosciuti della nostra Via Lattea, aumentando in modo spropositato le dimensioni del cosmo. Una stellina dalla luminosità che cambiava, riconosciuta come variabile cefeide, ha permesso di capire che quella fino a quel momento creduta come nebulosa fosse in realtà un'altra galassia a ben 2.54 milioni di anni luce.
Due riprese a distanza di 18 giorni hanno permesso di apprezzare la variazione di questa stellina, che ha un periodo di 31 giorni e di conseguenza una luminostà di 10000 volte quella del Sole.
Per confronto anche l'immagine originale della lastra della scoperta.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e camera veTEC 571 M
pose di:
L: 8 x 300 sec. del 20-09-2023
L: 28 x 300 sec. del 08-10-2023

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 








immagine annotata


Nana bruna Teide 1
Teide 1 si trova tra le molte stelle deboli nell'ammasso aperto delle Pleiadi. E' una nana bruna relativamente giovane (circa 100 milioni di anni) con massa pari a 55 volte la massa di Giove ma inferiore a quella di una nana rossa e una temperatura superficiale di 2200 K e quindi visibile prevalentemente in luce infrarossa.
In rete ho trovato solo due immagini riprese una dal telescopio spaziale Spitzer e l'altra dal GTC da 10.4m alle Canarie oltre a quella di conferma. Penso quindi di essere il terzo terrestre ad averla ripresa.

Immagine delle Pleiadi:
Rifrattore SW 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 12 ore 37 minuti divise in
L: 74 x 400 sec.
RGB: 11 x 480 sec. binning 2x2 (per canale).

Ripresa di Teide 1:
Rifrattore Tecnosky 115/800 con ASI462MC
somma di 24 pose da 600 sec. con filtro Astronomik IR-pass 807.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 



WASP - 52b 
Basta osservare una stella non troppo lontana dal Sole, misurare continuamente la sua luminostà e può qualche volta capitare di rilevare un abbassamento molto molto debole che si ripete periodicamente. La caratteristica che c'è dietro a questo fenomeno è la presenza di un corpo scuro che transita davanti al disco della sua stella, un pianeta extrasolare (vedi animazione).
Certo la variazione di luminosità è minima, parliamo di 5-30 millesimi di magnitudine ma abbastanza per i moderni sensori di ripresa abbinati a medi telescopi. La straordinaria coincidenza di trovarci esattamente allineati al suo piano equatoriale ci fa ben sperare della presenza numerosa di altri pianeti.

L'immagine mostra la stella WASP-52 nella costellazione di Pegaso distante circa 450 anni luce che durante la notte tra l'1 ed il 2 settembre 2021 è stata protagonista del transito del suo unico pianeta che ha provocato un abbassamento della luminostà di 33 millesimi di magnitudine.
Il grafico mostra la variazione di luminosità nel tempo che è durato circa 109 minuti. Con il piccolo diametro del telescopio, il sensore ad interlinea con sistema antiblooming non è stato possibile ottenere un'alta risoluzione della curva ma comunque è molto ben evidenziata.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
80 pose da 130 sec. cad. con filtro rosso.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

Mira Ceti 
Si tratta di una stella variabile pulsante, la prima stella variabile ad essere stata scoperta e che ha dato il nome alla classe delle variabili Mira. Si trova nella costellazione della Balena ed é la variabile più luminosa tra quelle visibili ad occhio nudo.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Nova in Andromeda - 14-12-2019

A.R.   00h59'09"
Dec. +34°38'35"

Versione GIF animata

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti