Nebulose









Il campo intorno alla stella Wolf-Rayet 134 

La stella Wolf-Rayet 134 (la stella più luminosa al centro della nebulosa ad anello) é una stella molto calda con una temperatura di oltre 63000 K e una luminosità di circa 400000 volte superiore a quella del Sole. La sua radiazione e i venti molto potenti sono la ragione per cui si forma la nebulosa ad anello nel mix di materia stellare e gas circostante. Le stelle Wolf-Rayet perdono una parte enorme della loro massa nei venti stellari, il che aiuta a creare questa vista spettacolare. La distanza dalla Terra é di circa 6000 anni luce e la massa di WR 134 é considerata pari a 18 masse solari, il che, combinato con la sua temperatura super elevata, la sta mettendo sulla strada per diventare una supernova quando raggiungerà la fine della sua vita...

WR 134 era una delle tre stelle del Cigno osservate nel 1867 ad avere spettri insoliti costituiti da intense linee di emissione anziché dalle più normali linee di continuum e assorbimento. Questi furono i primi membri della classe di stelle che vennero chiamate stelle di Wolf-Rayet (stelle WR) da Charles Wolf e Georges Rayet che scoprirono il loro aspetto insolito. È un membro della sequenza dell'azoto delle stelle WR, mentre le altre due (WR 135 e WR 137) sono entrambe membri della sequenza del carbonio che hanno anche compagne OB.

Nell'immagine in bianco e nero ripresa con un filtro OIII (2a immagine dall'alto) si mostra meglio lo sviluppo del materiale eiettato dalla stella.

La 3a immagine è ottenuta nella riga dell'idrogeno (H-alpha)

La 4a immagine è quella ottenuta dalla composizione dei filtri LRGB

Nell'immagine con gli spettri stellari (5a dall'alto) si notano le righe di emissione anziché di assorbimento.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale per l'immagine HOLRGB di 20 ore e 44 minuti divise in
L: 8 x 600 sec.
RGB: 6 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
OIII: 22 x 1800 sec.
H-alpha: 12 x 1800 sec.

spettro: Omegon AP 72/400 + ASI462MC + StarAnalyser 100, distanza reticolo-sensore 55 mm

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Sh2-188 
Sh2-188 (Sh é l'abbreviazione di Sharpless, colui che ha raggruppato tali oggetti in un unico catalogo) é una nebulosa planetaria visibile nella costellazione di Cassiopea. La sua forma ricorda vagamente un delfino.
Appare come un involucro ben marcato sul lato settentrionale e molto disperso sul lato meridionale, dove pare essersi già dissolta: il periodo più indicato per la sua osservazione nel cielo serale ricade fra i mesi di agosto e gennaio ma si tratta comunque di un oggetto molto tenue e debole.
La nebulosa é considerata uno degli esempi più estremi di nebulosa planetaria a interazione con il mezzo interstellare.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 18 ore e 24 minuti divise in
L: 18 x 600 sec.
RGB: 6 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 18 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 





immagine annotata

NGC 6960, NGC 6992 e NGC 6979 - Il Velo 
La Nebulosa Velo é un prototipo di resto di supernova di mezza età ed é un laboratorio ideale per studiare la fisica dei resti di supernova a causa della sua posizione nella nostra Galassia, della sua relativa vicinanza e delle sue grandi dimensioni. Conosciuta anche come Anello del Cigno, la Nebulosa Velo si trova nella costellazione del Cigno distante circa 1.500 anni luce dalla Terra.
Le stelle nella nostra Galassia, e in altre galassie, nascono e poi muoiono. La durata della vita di una stella dipende dalla sua massa. Quanto più massiccia é la stella, tanto più breve é la sua vita. Quando una stella significativamente più massiccia del nostro Sole rimane senza carburante, collassa e si fa esplodere in una catastrofica esplosione di supernova. Una supernova rilascia così tanta luce che può eclissare un’intera galassia di stelle messe insieme. La stella che esplode spazza via un'enorme bolla nei suoi dintorni, circondata da veri e propri detriti stellari insieme al materiale spazzato via dall'onda d'urto. Questo guscio di gas luminoso e dai colori vivaci forma una nebulosa che gli astronomi chiamano "resti di supernova".
Un tale residuo può rimanere visibile molto tempo dopo che l’esplosione iniziale si é attenuata. Gli scienziati stimano che l’esplosione della supernova Veil sia avvenuta tra 5.000 e 10.000 anni fa.
Affascinanti sbuffi di gas simili a fumo sono tutto ciò che rimane visibile di quella che una volta era una stella nella nostra Via Lattea. I filamenti di gas intrecciati simili a corde nella Nebulosa Velo risultano dalle enormi quantità di energia rilasciata quando i detriti in rapido movimento dell'esplosione si riversano nell'ambiente circostante e creano fronti d'urto. Queste scosse, provocate da detriti che si muovono a 600000 chilometri orari, riscaldano il gas a milioni di gradi. é il successivo raffreddamento di questo materiale che produce i colori brillanti e luminosi.
Sebbene solo circa una stella ogni secolo nella nostra Galassia finisca la sua vita in questo modo spettacolare, queste esplosioni sono responsabili di rendere tutti gli elementi chimici più pesanti del ferro, oltre ad essere i principali produttori di ossigeno nell'universo. Elementi come rame, mercurio, oro e piombo vengono forgiati in questi eventi violenti. I gusci in espansione dei resti di supernova si mescolano con altre nubi della Via Lattea e diventano la materia prima per nuove generazioni di stelle e pianeti. Gli elementi chimici che costituiscono la Terra, e in effetti quelli di cui siamo fatti noi stessi, si sono formati nelle profondità delle stelle antiche e distribuiti da esplosioni di supernova in nebulose come quella che vediamo qui.

Rifrattore Omegon Pro APO 72/400 Quintuplet ridotto a 280mm e camera veTEC 571 M
posa totale di 22 ore e 10 minuti divise in
OIII: 58 x 600 sec.
H-alpha: 48 x 600 sec.
RGB: 10 x 300 sec. + 4 x 600 sec. (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

M 27 - Nebulosa Dumbbell 
La famosa nebulosa planetaria nella costellazione della Volpecula, ripresa da Cremona.

54 pose da 300 sec. con rifrattore Vixen SD103S f/7.7 ridotto a f/6 e camera QHY168C con filtro Optolong L-eNhance.

Foto ed elaborazione di Massimo Bollini

 

NGC 7000 - Nebulosa Nord America 
Detta Nord America per la sua caratteristica forma, si trova nella costellazione del Cigno.

15 pose da 300 sec. con rifrattore Tecnosky AG70 (350mm f/5) e camera QHY168C con filtro Optolong L-eNhance

Foto ed elaborazione di Massimo Bollini

 



NGC 6960 e NGC 6992 
Anche note insieme come Nebulosa Velo, NGC 6960 (in alto) e NGC 6992 (in basso) sono sottili filamenti di quello che rimane dell'esplosione si una supernova avvenuta millenni fa.

Rifrattore Vixen SD103S f/7.7 e camera QHY168C con filtro Optolong L-eNhance
40 pose da 150 sec. per NGC 6960 e 20 pose da 150 sec. per NGC 6992.

Foto ed elaborazione di Massimo Bollini

 





immagine annotata

IC 405 e IC 410 
IC 405, nota anche come la Nebulosa Stella Fiammeggiante, é una nebulosa a emissione situata nella costellazione dell'Auriga. Questo bellissimo oggetto celeste si trova a circa 1630 anni luce dalla Terra. La nebulosa prende il nome dal suo aspetto che ricorda una fiamma ardente, essa é composta principalmente da idrogeno gassoso, che viene ionizzato dall'intensa radiazione delle stelle vicine, facendola risplendere in una caratteristica tonalità rossastra.
Sebbene IC 405 sia principalmente classificata come una nebulosa a emissione, contiene anche una nube di polvere e gas più debole e diffusa che appare di colore bluastro. Questa nuvola bluastra é una nebulosa a riflessione perché riflette la luce delle stelle vicine.
Nella sua direzione si osserva una stella azzurra di quinta magnitudine, conosciuta come AE Aurigae, si tratterebbe di una delle stelle cosidette "fuggitive" perché nate nella regione della nebulosa di Orione e da li scappate disperdendosi nella nostra galassia.
IC 410 é soprannominata Nebulosa Girino a causa delle nuvole di polvere scura a forma di girino che sembrano nuotare verso il centro.
La Nebulosa Girino é una regione di idrogeno gassoso ionizzato che si estende per oltre 100 anni luce, scolpita da flussi di particelle cariche chiamate venti stellari emanate dall'ammasso stellare aperto NGC 1893.
I "girini" sono densi flussi di polvere e gas lunghi circa 10 anni luce che potrebbero benissimo essere siti di formazione stellare.

Rifrattore Omegon Pro APO 72/400 Quintuplet ridotto a 280mm e camera veTEC 571 M
posa totale di 15 ore divise in
L: 50 x 300 sec.
RGB: 13 x 600 sec. (per canale)
H-alpha: 26 x 600 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Nebulosa Rosetta 

Astrografo Tecnosky AG70 70/350 e camera ASI 071C
31x300 sec. con filtro Optolong L-eNhance, da Cremona

Foto ed elaborazione di Massimo Bollini

 


immagine annotata

NGC 2264 
Complesso nebulare nella costellazione dell'Unicorno, comprendente la famosa nebulosa Cono, regione a emissione é ionizzata e illuminata dalla stella S Monocerotis, il membro più luminoso dell'ammasso stellare NGC 2264. Quest'ultimo forma il cosiddetto "Albero di Natale".
La Nebulosa Cono é un perfetto esempio delle forme simili a pilastri che si sviluppano nelle gigantesche nubi di freddo gas molecolare e polvere. Questo tipo di pilastro si forma quando massicce stelle blu luminose appena formate emettono venti stellari e intense radiazioni ultraviolette che spazzano via il materiale dalle loro vicinanze. Man mano che questo materiale viene spinto via, il gas e la polvere più lontani vengono compressi in forme dense, scure e alte simili a pilastri.
Diversi altri notevoli oggetti del cielo profondo appaiono più vicini alla nebulosa. La nebulosa azzurra a riflessione IC 2169, nota anche come Nebulosa di Dreyer, é staccata dalla Nebulosa Cono ma potrebbe far parte della stessa nube molecolare. Due nebulose a riflessione più piccole, NGC 2247 e NGC 2245, appaiono a nord-est di IC 2169, la vicina NGC 2261, o Nebulosa Variabile di Hubble é una nebulosa bipolare illuminata dalla stella variabile R Monocerotis. Il suo nome deriva dal fatto che varia di luminosità e forma, é presente anche un bellissimo ammasso stellare (Cr105) composto da luminose stelline color oro.

Rifrattore Omegon Pro APO 72/400 Quintuplet ridotto a 280mm e camera veTEC 571 M
posa totale di 12 ore e 40 minuti divise in
L: 43 x 300 sec.
RGB: 12 x 600 sec. (per canale)
H-alpha: 37 x 300 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


immagine annotata

La Cintura di Orione
Ripresa centrata sulle tre stelle che costituiscono la Cintura di Orione, queste stelle circondate da altre meno luminose farebbero parte della grande associazione stellare Cr 70.
La nebulosa nota come NGC 1990, illuminata dalla stella centrale Alnilam, potrebbe essere parte della grande nebulosa da cui si é formato tutto il gruppo.
La Cintura di Orione é una regione del cielo altamente nebulosa, in particolare in direzione di Alnitak dove si trovano numerose strutture. La più famosa di queste é senza dubbio l'oscura nebulosa Testa di Cavallo, una nube di polveri che ostacola il passaggio della luce della rossa nebulosa ad emissione IC 434. In questa regione sono presenti anche le nebulose Fiamma (NGC 2024) e la cosiddetta Lump Star (NGC 2023) oltre ad altre piccole strutture meno luminose.
Il proseguimento delle stelle della Cintura porta ad altri oggetti del cielo, verso destra si arriva all'ammasso delle Pleiadi mentre verso sinistra alla stella Sirio.

Rifrattore Omegon Pro APO 72/400 Quintuplet ridotto a 280mm e camera veTEC 571 M
posa totale di 12 ore e 40 minuti divise in
L: 49 x 300 sec.
RGB: 11 x 600 sec. (per canale)
H-alpha: 37 x 300 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

M 20 - Nebulosa Trifida 

Rifrattore Vixen SD103S f/7.7 e camera QHY168C senza filtri

Foto ed elaborazione di Massimo Bollini

 


immagine annotata

Sh2-157 - Chela di Aragosta 
Grande e luminosa nebulosa a emissione Sh2-157 chiamata anche "Chela di Aragosta" si trova in Cassiopea (vicino al confine settentrionale con Cefeo) a 8150 anni luce di distanza. Sh2-157 é descritta come una nebulosa ad anello che circonda la stella Wolf-Rayet WR 157 (SAO 20512, mag 9,58) e si trova nelle immediate vicinanze sia dell'ammasso aperto M 52 che della splendida nebulosa a emissione Bolla. Nel campo visivo dell'immagine é presente anche il piccolo ammasso aperto NGC 7510 nel quadrante in basso a sinistra che é composto da circa 100 stelle. Mentre sempre nel quadrante a sinistra ma in alto spicca la piccola nebulosa planetaria ellittica PLN 110-0.1 con un diametro apparente di due minuti d'arco.

Rifrattore Skywatcher 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 8 ore e 10 minuti divise in
L: 13 x 600 sec.
RGB: 5 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 16 x 900 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 




immagine annotata

Sh2-232 
Sh2-232 (Sharpless 232) é il membro più grande ma più debole di un complesso di nebulose diffuse nella costellazione dell'Auriga. Gli altri membri sono Sh2-235 (in basso a destra rispetto a Sh2-232), la più brillante del gruppo e Sh2-231 (estrema destra). Esse formano un complesso di regioni HII situate nel braccio di Perseo.
La macchiolina rossa al centro della Sh2-232 é una nebulosa planetaria nota come PK 173+03.1.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 17 ore e 40 minuti divise in
L: 22 x 600 sec.
RGB: 5 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 36 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


immagine annotata

B 150 - Nebulosa Cavalluccio Marino 
Barnard 150, nota anche come Nebulosa Cavalluccio Marino, é una nube molecolare di polvere oscura nella costellazione di Cefeo, così densa da assorbire tutta la luce che proviene dalle stelle dietro di essa. Questa nube fa parte della nostra galassia Via Lattea, uno dei 182 oggetti catalogati dall'astronomo Edward E. Barnard e si trova a circa 1200 anni luce di distanza. La posizione delle nuvole sul piano della Via Lattea la fa risaltare sullo sfondo pieno di stelle colorate. E' una interessante nube in quanto ha 3 nuclei di polvere altamente densi che in realtà sono regioni di formazione stellare. Sono stati catalogati da Lynds e denominati LDN 1082 A, B e C che sono contrassegnati sull'immagine annotata (il nord é a destra).

Rifrattore Skywatcher 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 7 ore e 44 minuti divise in
L: 32 x 600 sec.
RGB: 6 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 




immagine annotata

Sh2-114 - The Flying Dragon Nebula 
Sharpless 114 (Sh2-114) é una nebulosa a emissione HII complessa e insolita. Le strutture filamentose ricordano un residuo di supernova, tuttavia nessun residuo di supernova sembra essere registrato in questa posizione. Le strutture sottili sono probabilmente il risultato di venti provenienti da stelle calde e massicce che interagiscono con i campi magnetici nel mezzo interstellare.

C'é anche una nebulosa planetaria visibile nell'immagine: Kronberger (Kn) 26 é una nebulosa a emissione bipolare. Un'analisi dettagliata della morfologia e della cinematica suggerisce la possibile presenza di due coppie di lobi bipolari che farebbero di Kn 26 un nuovo membro della classe di planetarie quadrupolari.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 15 ore divise in
L: 20 x 600 sec.
RGB: 8 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 9 x 1200 sec. + 11 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 




immagine annotata

Sh2-112 
Il soggetto é una nube gassosa molto vicina alla stella Deneb all'interno del complesso nebulare LBN 351, tuttavia meno conosciuta perché messa in ombra dalla ben più nota Nord America. Si tratta di Sharpless 112, nebulosa a emissione che brilla di un bel rosso perché il gas d'idrogeno nella nebulosa é energizzato dalla stella BD +45 3216 posta al suo interno. Questa stella é molto più massiccia del nostro Sole ed emette abbondanti quantità di luce ultravioletta (UV). Gli astronomi studiando Sh2-112, hanno scoperto che la nebulosa e l'ambiente creato da una stella 23 volte più massiccia del nostro Sole, hanno innescato la formazione di una seconda generazione di stelle.
Nel campo di questa immagine é presente anche una piccola ma luminosa nebulosa planetaria non ancora inserita nei cataloghi astronomici (in alto a sinistra nell'immagine). é scattata la procedura per una eventuale nuova scoperta ma dopo una ricerca molto accurata si scopre che era stata segnalata a maggio 2017 mentre le mie prime immagini acquisite risalgono ad ottobre 2017, peccato... Sarà per la prossima...
Ma poi ne ho trovata un'altra in basso ancora più debole ma anche lei scoperta nel 2020 ...cioé l'anno scorso. Vabbé ma non mollo.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 27 ore e 58 minuti divise in
L: 21 x 600 sec.
RGB: 7 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 65 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


immagine annotata

IC 443 
Resto di supernova nella costellazione dei Gemelli distante 5000 anni luce é uno degli oggetti più interessanti per via di quelle intricate strutture tipiche di gas in espansione. Questi tipi di oggetti sono creati da uno dei processi più importanti dell'universo. Quando una stella esplode disperde nello spazio gli elementi chimici più pesanti che ha creato durante la sua vita. Questo materiale contribuirà alla formazione di nuove stelle e sistemi planetari.
Sembra sia stata identificata la stella di neutroni "CXOU J061705.3+222127" responsabile dell'evento.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 27 ore divise in
L: 59 x 600 sec.
RGB: 12 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 37 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 




immagine annotata

Sharpless 173 
Sharpless 173, la 173esima del catalogo di nebulose ionizzate di Stewart Sharpless. A causa della sua somiglianza con il personaggio principale della maschera del musical di Andrew Lloyd Webber, é spesso chiamata la nebulosa "Fantasma dell'Opera". E' una regione H II con un diametro di 77 anni luce, situata ad una distanza di circa 8800 anni luce localizzata nella costellazione di Cassiopea a circa 3° dalla luminosa stella Caph. Contiene un gran numero di stelle giovani, di cui ve ne sarebbero almeno 7 fra le principali responsabili della ionizzazione dei gas e come tutte le regioni di formazione stellare scomparirà nel tempo quando le stelle nate dentro o intorno ad essa soffieranno via i suoi gas.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 14 ore e 24 minuti divise in
L: 10 x 600 sec.
RGB: 6 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 31 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


immagine annotata

LBN 777 
LBN 777, Baby Eagle Nebula nota anche come Vulture Head Nebula, é una nebulosa che fa parte della Nube Molecolare del Toro. Queste nuvole giganti sono costituite da polvere cosmica e gas molecolare con una densità media di 100-1000 particelle per centimetro cubo. Queste nuvole sono scure non molto dense e anche fredde. Possono perdere il loro equilibrio gravitazionale abbastanza facilmente e il loro materiale può condensarsi formando piccole parti concentrate, chiamate globuli di Bok. Questi globuli continuano a diventare sempre più densi e con l'aumentare della temperatura accendere nuove stelle. Molto vicino, a circa 4,5 gradi di distanza, si trovano le famose Pleiadi la cui brillante nebulosa a riflessione fa parte della nube molecolare del Toro.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 10 ore e 36 minuti divise in
L: 42 x 600 sec.
RGB: 9 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


immagine annotata

LBN 468 
LBN 468 é una nebulosa di polveri a 1.600 anni luce dalla Terra nella costellazione di Cefeo. All'interno ci sono diverse nebulose oscure catalogate come LDN (Lynds Dark Nebulae). Questa zona é influenzata dalla massiccia regione di formazione stellare e dall'ammasso stellare associato alla Nebulosa IRIS (NGC 7023) a circa 1,5 gradi a est. Una delle parti più interessanti della nebulosa é la parte luminosa in basso a destra. Questa nebulosa é chiamata Nebulosa di Gyulbudaghian, é di tipo bipolare a riflessione e generata dalle onde d'urto di una protostella in contrazione, PV Cephei. La nebulosa cambia forma e luminosità molto velocemente.

Rifrattore Skywatcher 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 4 ore e 44 minuti divise in
L: 14 x 600 sec.
RGB: 6 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


Nebulosa Rosetta 
La Nebulosa Rosetta é una nebulosa ad emissione, una grande regione di formazione stellare situata nella costellazione dell'Unicorno a 5200 anni luce dalla Terra. E' una grande nuvola di gas e polvere che si trova vicino a una grande nube molecolare ed é strettamente associata all'ammasso aperto interno NGC 2244, le cui stelle sono state formate dalla materia della nebulosa negli ultimi cinque milioni di anni. Ha un raggio di circa 65 anni luce, significativamente più grande della famosa Nebulosa di Orione (M42) che ha solo 12 anni luce di raggio ma molto più vicina a noi (1344 anni luce). I venti stellari delle giovani stelle all'interno della nebulosa esercitano una pressione sulle nuvole interstellari e la compressione porta a una continua attività di formazione stellare

Rifrattore Skywatcher 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 12 ore e 18 minuti divise in
L: 22 x 400 sec. + 12 x 600 sec.
RGB: 4 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 25 x 900 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

 

IC 59 e IC 63 
Catalogate anche come Sharpless 2-185 (Sh2-185) sono nebulose rosse formate da gas ionizzato e da polveri che brillano per riflessione della luce azzurra della stella γ Cassiopeiae. Entrambe le nebulose stanno lentamente dissolvendosi sotto l'influsso del violento vento stellare emesso dalla stella. Allegata anche la sola versione nella luce dell'H-alpha per mostrare meglio le varie strutture intricate delle due nebulose.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 18 ore e 55 minuti divise in
L: 32 x 600 sec.
RGB: 5 x 300 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 37 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

LDN 1495 e LBN 782 
LDN 1495 é una grande nebulosa scura nella costellazione del Toro che domina l'immagine. La nebulosa blu a destra é LBN 782 anche conosciuta come Cederblad 30. Sul lato sinistro una porzione più luminosa della nebulosa oscura catalogata come Barnard 209 che contiene due variabili di tipo Orione, un giovane oggetto stellare e una nana bruna. Molta altre nebulose oscure di Barnard si trovano nel campo: Barnard 7, 10, 209, 211 ed alcune galassiette di fondo

Rifrattore Skywatcher 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 6 ore e 29 minuti divise in
L: 22 x 600 sec.
RGB: 7 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

IC 348 e LBN 749 
Tra la più famosa California e l'ammasso delle Pleiadi ci sono questi oggetti non proprio piccoli visto che il campo di oltre un grado e mezzo resta stretto. Si tratta della nebulosa a riflessione Ic348 proprio sotto la stellona azzurra, la nube ad emissione rossa LBN 749 circondata da una azzurra e varie nebulose oscure di Barnard (3 e 4) e la LBN 1466 e 1468 oltre a vari altri oggetti (ammassi aperti e piccole nebulose). Ripresa dagli Appennini piacentini in LRGB con folate di vento fastidiose e da casa la sola H-alpha.

Rifrattore Skywatcher 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 15 ore e 32 minuti divise in
L: 29 x 600 sec.
RGB: 8 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 30 x 900 sec. binning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

Sh2-101 - Nebulosa Tulipano 
Sh2-101 chiamata anche Nebulosa Tulipano nella costellazione del Cigno. Campo ricco di stelle e gas ionizzato dalla radiazione ultravioletta della giovane stella al centro della nebulosa HD 227018. Vicino anche la radiosorgente Cygnus X-1 (la stella arancione in coppia con una azzurra al centro-destra dell'immagine), un buco nero di circa 15 masse solari che ruota attorna a una stella compagna di grande massa.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 17 ore e 22 minuti ore divise in
L: 26 x 600 sec.
RGB: 8 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 16 x 1200 sec. + 9 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

LBN 437 - Nebulosa Geco 
Nebulosa "Geco", nube molecolare catalogata come LBN 437 (Lynds Bright Nebulae) situata ai margini della grande nebulosa a emissione Sh2-126 (Sharpless) e della regione di formazione stellare Lacerta OB1 nella costellazione della Lucertola. La parte più densa di LBN 437 é associata ad alcune giovani stelle brillanti, tra le quali spicca LkHα 233, nota anche con l'acronimo di stella variabile V375 Lacertae, un oggetto Ae/Be Herbig di tredicesima magnitudine, che mostra una forte emissione in H-alpha.
Dall'alto: immagini LRGB e HLRGB.

Rifrattore Skywatcher 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 6 ore e 50 minuti divise in
L: 15 x 600 sec.
RGB: 5 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 14 x 600 sec.binning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

Sh2-155 - Cave Nebula 
La Cave nebula (Nebulosa Grotta), Sh2-155 o Caldwell 9, é una nebulosa luminosa e molto diffusa comprendente elementi ad emissione, riflessione e nebulosità oscure. Si trova nella costellazione di Cefeo e dista circa 2400 anni luce dalla Terra.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 21 ore e 10 minuti ore divise in
L: 50 x 600 sec.
RGB: 8 x 450 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 13 x 1800 sec. + 10 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


NGC 6979 - Triangolo di Pickering 
Detto anche Triangolo di Pickering é una parte del resto di supernova nel Cigno qui ripreso nei filtri H-alpha, O-III e S-II ed elaborata in falsi colori per evidenziare tutte le strutture delicate del complesso. Siamo a circa 2000 anni luce ed é ciò che resta dell'esplosione di una stella avvenuta migliaia di anni fa. Questi filamenti sono ancora in espansione e saranno destinati a scomparire nel giro di qualche millennio diventando sempre più rarefatti.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 23 ore e 20 minuti divise in
H-alpha: 20 x 1200 sec.
O-III: 23 x 1200 sec.
S-II: 27 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


NGC 6960 - Witch's Broom Nebula 
La parte a ridosso della stella 52 Cyg é quella più intricata ed interessante di tutto il complesso. Si tratta del resto di supernova più famoso del cielo ed é formata principalmente da idrogeno e ossigeno rappresentati nell'immagine nei colori rispettivamente rosso e verde-azzurro. Chiamata anche Witch's Broom Nebula (scopa della strega) si trova a circa 2000 anni luce ed é il residuo dell'esplosione di una stella in supernova avvenuta 8000 anni fa e visibile nella costellazione del Cigno. La prima immagine é stata ripresa combinando i filtri H-alpha ed O-III, la seconda aggiungendo anche le immagini riprese nella banda dello zolfo ionizzato S-II. In monocromatico il confronto tra le immagini con i tre diversi filtri.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 19 ore e 52 minuti divise in
L: 24 x 600 sec.
RGB: 8 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 13 x 1200 sec.
O-III: 15 x 1200 sec.
S-II: 10 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

IC 434 e B 33 
Inconfondibile sagoma che si proietta davanti alla rossa nebulosa ad emissione IC 434. La "testa" é solo un' appendice di una nebulosa oscura molto più vasta che assorbe buona parte della luce dietro di sé. Vicino anche una bella nebulosa azzurra a riflessione catalogata come NGC 2023 illuminata dalla stella posta al suo interno. Il tutto fa parte del complesso nebuloso molecolare di Orione posto a circa 1500 anni luce. Le macchie brillanti alla base della nebulosa sono giovani stelle in formazione.

Immagine a colori naturali (LRGB), con la sola luce in H-alpha (monocromatica) e la combinazione delle due (HLRGB)





Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale per l'immagine HLRGB di 20 ore e 24 minuti divise in
L: 36 x 600 sec.
RGB: 11 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 36 x 1200 sec.



Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

IC 405 
IC 405 é una nebulosa diffusa visibile nella costellazione dell'Auriga molto ben evidente nelle foto a lunga posa situata a 1630 anni luce di distanza; nella sua direzione si osserva una stella azzurra di quinta magnitudine, nota come AE Aurigae, una stella variabile ed é una di una delle stelle dette "fuggitive" perché sono nate nella regione della Nebulosa di Orione circa 2,7 milioni di anni fa e da lì ne sono "scappate" disperdendosi nella Via Lattea. IC 405 brilla per la radiazione ricevuta da AE Aurigae, che ionizza i suoi gas e le conferisce un colore rosso; le parti azzurre sono invece dovute alla riflessione della luce blu della stella sulle polveri oscure.





Rifrattore Skywatcher 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
Immagini nell'ordine LRGB, HLRGB, H-alpha
posa totale per l'immagine HLRGB di 10 ore e 25 minuti divise in
L: 13 x 600 sec.
RGB: 10 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 17 x 900 sec.



Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

 

IC 1848: Nebulosa Anima 
Ecco la parte orientale della nebulosa "Embrione" o "Anima" catalogata come IC1848. E' la parte della testa più ricca di dettagli. La ripresa con i filtri H-alpha, O-III e S-II evidenziano strutture particolari che ricordano i "pilastri della creazione" nella nebulosa Aquila (M 16) in cui le aree scure sono associate a protostelle. La loro formazione é data dall'azione del vento stellare delle stelle giganti poste in prossimità. Versione in BN con filtro H-alpha e quella elaborata con la tecnica dell'Hubble palette SHO.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 29 ore divise in
H-alpha: 59 x 1200 sec.
S-II: 9 x 1200 sec. binning 2x2
O-III: 19 x 1200 sec. binning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 1499 - Nebulosa California 
Parte centrale della grande nebulosa nel Perseo chiamata California e catalogata come NGC 1499. Come al solito il cielo poco trasparente dalla postazione ha costretto ad esporre per parecchio tempo, tanto da accumulare pose fino a oltre 100000 secondi nei filtri L, R, G, B, H-alpha, SII, OIII. A lato le tre versioni per meglio apprezzare questo spettacolare oggetto quasi esclusivamente fotografico, un filtro H-beta sarebbe necessario per la sua osservazione nel visuale. La versione SHO é quella che meglio rappresenta quella nuvola fumosa di gas di idrogeno, zolfo ed ossigeno, che sembra l'evolversi di un cumulonembo.





Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 27 ore e 57 minuti divise in
L: 45 x 600 sec.
RGB: 13 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 20 x 900 sec. + 6 x 1200 sec.
O-III: 16 x 900 sec. binning 2x2
S-II: 17 x 900 sec. binning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

LBN 331 
Immagini acquisite in questi due anni nel rosso dell'H-alpha e a colori che mostrano i delicati filamenti nebulosi che circondano la stella 32 Cyg (stella binaria variabile catalogata come V1488 Cyg con periodo di 1147 giorni) forse responsabile dell'emissione della nebulosa, ma altri parlano di resto di supernova. Catalogate anche le varie parti come DWB 179, 178, 177, 172, (da sinistra a destra), sembra la nebulosa Velo con la mancanza dell'ossigeno ionizzato. Siamo a nord-ovest di Deneb in una zona ricca di queste emissioni in H-alpha. L'immagine relativa alla posizione é presa dal web.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 30 ore e 25 minuti ore divise in
L: 20 x 600 sec.
RGB: 30 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 13 x 1800 sec. + 19 x 1200 sec. + 9 x 900 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

B 343 - DWB 35 - DWB 41 
La costellazione del Cigno é ricca di nebulose di idrogeno ad emissione e anche di polveri scure che assorbono la luce che le sta dietro. Qui siamo nei pressi della stella Sadr, il centro del Cigno e la nube scura catalogata B 343 risalta dal rosso idrogeno di sfondo come anche la più piccola B 344 sulla sinistra. Sparse per il fotogramma nebulose ad emissione ricche di intrecci filamentosi, si riconoscono le DWB (Dickel, Wendker, Bieritz) 35 e 41.

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 14 ore e 25 minuti divise in
L: 25 x 600 sec.
RGB: 10 x 450 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 13 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Sh2-132 
Sh2-132 é una estesa nebulosa a emissione visibile nella costellazione del Cefeo lungo il piano della Via Lattea; si trova a una distanza di circa 3200 parsec (quasi 10.400 anni luce), si trova all'interno del braccio del Perseo nella regione di Cepheus OB1, un'associazione OB ampia e luminosa. Le stelle responsabili della ionizzazione dei suoi gas sono molto calde e massicce. Si ritiene che nella nebulosa si siano verificati dei passati processi di formazione stellare; attualmente questi processi sembrano essere sospesi poiché non c'é traccia di attività recenti.
Le tre immagini allegate mostrano la visione della nebulosa nei colori naturali (LRGB), incrementando il segnale con il filtro H-alpha (HLRGB) e con la palette di Hubble utilizzando il filtro dello zolfo (S-II) per il canale rosso, l'H-alpha (H) per il canale verde e l'ossigeno ionizzato (O-III) per quello blu.





Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 10 ore e 31 minuti divise in
L: 10 x 600 sec.
RGB: 4 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 13 x 900 sec.
O-III: 7 x 1200 sec. binning 2x2
S-II: 5 x 1200 sec. binning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

IC 417 e NGC 1931 
Doppia nebulosa ad emissione e riflessione che si trova all'interno del pentagono dell'Auriga. La grande IC 417 é detta anche nebulosa Ragno che prende la Mosca (NGC 1931), quest'ultima nota anche come Piccola Nebulosa di Orione per la presenza al suo centro di quattro giovani stelle calde che assomigliano al Trapezio di M 42. A me sembra anche una Trifida un po' deformata. Interessanti anche quelle zone azzurre che circondano il Ragno. Entrambe sono intense regioni di formazione stellare.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 10 ore e 20 minuti divise in
L: 22 x 600 sec.
RGB: 10 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 8 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

B 33: la nebulosa Testa di Cavallo 
Ecco un'altra immagine della nebulosa B33, nota col nome di Testa di Cavallo, ripresa con un riflettore Newton sotto cieli "quasi cittadini". Resa visibile grazie al contrasto con la nebulosa ad emissione IC 434, si trova nella cintura di Orione tra le stelle Alnitak (
z Orionis) e s Orionis. Sotto a sinistra della Testa di cavallo c'é la piccola nebulosa azzurra a riflessione NGC 2023 e sotto la stella luminosa Alnitak la nebulosa Flame (NGC 2024).

Riflettore Newton 200/1000 ed EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 2 ore e 48 minuti

Foto ed elaborazione di Roberto Patrini

 


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NGC 2237: Nebulosa Rosetta 
In attesa di riprendere i file di luminanza e colore, ho elaborato quelli in banda stretta che a mio avviso evidenziano meglio le varie strutture interne di questa gigantesca nebulosa diffusa situata nella costellazione dell'Unicorno. É particolarmente ricca di idrogeno ed ossigeno ionizzato (la parte azzurra) ed al suo interno sono presenti delle piccole zone di polveri scure denominate "Globuli di Bok" o Glob (segnate nell'immagine annotata quelli più grandi di 4" d'arco). Gli astronomi dicono che queste fredde (-257°C) e dense nubi di gas e polveri sono le migliori candidate come regioni di intensa formazione stellare. Al centro un ammaso di stelle brillanti (NGC 2244) che con la loro radiazione ultravioletta eccitano il gas della nebulosa portandolo ad emettere luce rossa. Infatti nelle immagini a colori naturali é tendenzialmente tutta rossa.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 12 ore divise in
H-alpha: 9 x 1200 sec.
S-II: 13 x 1200 sec. binning 2x2
O-III: 14 x 1200 sec. binning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

NGC 2174: Nebulosa Testa di Scimmia 
La costellazione di Orione é ricca di grandi e famose nebulose, qui siamo vicini al confine con quella dei Gemelli e mostra un ammasso aperto (NGC2175) che potrebbe essere il responsabile della ionizzazione della nube di idrogeno (NGC 2174) rendendola luminescente, di sicuro lo é la stellona centrale blu HD 42088. Tutta la nebulosa prende il nome anche di "Testa di scimmia" per la somiglianza al capo del primato.
L'immagine monocromatica ripresa nella luce dell'Halpha mette in evidenza anche le propaggini più deboli.
La versione in Hubble palette ottenuta sommando riprese in S-II (zolfo ionizzato), O-III (ossigeno ionizzato due volte) e H-alpha mostra dettagli contrastati che la semplice tecnica RGB non é in grado di evidenziare.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 18 ore e 48 minuti divise in
L: 22 x 600 sec.
RGB: 7 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 15 x 1200 sec.
O-III: 11 x 1200 sec. binning 2x2
S-II: 11 x 1200 sec. binnning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 281: Nebulosa Pacman 
Sotto un cielo non da fotografia e men che meno osservazioni (le Pleiadi si vedevano appena) la luminosa nebulosa Pacman (NGC 281) in Cassiopea é apparsa in tutta la sua bellezza grazie all'uso di vari filtri. Le immagini mostrano la visione in colori reali (LRGB), con il rinforzo dell'Halpha (HLRGB) e con la palette di Hubble (SHO) rispettivamente per Zolfo, Idrogeno ed Ossigeno. Solcata da polveri oscure che rendono la forma di questa nebulosa simile alla faccina mangia fantasmi (dal gioco Pacman) ha un giovane ammasso aperto al suo interno (IC 1590) responsabile del bagliore diffuso di tutto l'oggetto. I densi globuli di polvere visibili in silhouette potranno essere siti di futura formazione stellare.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 18 ore e 50 minuti ore divise in
L: 11 x 600 sec.
RGB: 5 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 19 x 900 sec.
S-II: 26 x 900 sec. binning 2x2
O-III: 15 x 900 sec. binning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

IC 5146: Nebulosa Cocoon 
Siamo nel Cigno con la bella e particolare nebulosa "Cocoon" catalogata come Sh2-125 e contemente il piccolo ammasso aperto IC5146. Come le altre regioni che formano le stelle, si distingue il rosa-rosso dell'idrogeno eccitato dalle giovani stelle e l'azzurro che é il riflesso della polvere sul bordo di una nube molecolare illuminata dalla giovane stella centrale. La coda di polvere che appare scura nella luce visibile sta nascondendo anch'essa la formazione di giovani stelle. Quindi in questa immagine abbiamo una nube ad emissione, a riflessione e in assorbimento.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 5 ore e 22 minuti divise in
L: 13 x 600 sec.
RGB: 8 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

NGC 7023: Nebulosa Iris 
Siamo a 1.300 anni luce nella costellazione del Cefeo. Chiamata nebulosa Iris e catalogata come NGC 7023, al suo interno il materiale nebuloso e polveroso circonda una stella massiccia molto giovane e calda. I filamenti centrali della polvere cosmica si accendono di una luminescenza rossastra, poiché la polvere molto fine trasforma efficacemente la radiazione ultravioletta invisibile della stella in luce rossa visibile. Tuttavia il colore dominante della nebulosa é il blu, caratteristico dei granelli di polvere che riflettono la luce stellare. Le regioni periferiche sono costituite da polveri rossastre che oscurano la luce dalle stelle di fondo.

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 4 ore e 4 minuti divise in
L: 10 x 600 sec.
RGB: 6 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

LBN 234 
Siamo ancora nel cuore del Cigno, appena sotto la Gamma (Sadr) una grande nebulosa che sembra una catena montuosa vista dall'alto, é la LBN 234 ricca di idrogeno (H) e zolfo (SII). Varie nebulose oscure qua e là arricchiscono l'immagine (LDN 881/882/883/879). Immagine nei colori naturali arricchita con H-alpha (HLRGB) e una mappata con i filtri SII (zolfo), H (idrogeno) e O-III (ossigeno) SHOLRGB per evidenziare piccole differenze negli elementi.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 25 ore e 50 minuti divise in
L: 5 x 600 sec.
RGB: 4 x 450 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 16 x 1800 sec.
S-II: 17 x 1800 sec.
O-III: 14 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

IC 1318 
Il Cigno é ricco di nebulose, alcune luminosissime altre scurissime al punto di oscurare tutto quello che hanno dietro. E' il caso della B347 o della meno densa LDN 889 che taglia a metà la nebulosa ad emissione IC 1318 la quale é composta da diverse zone catalogate come DWB 72-76-77-81. Una bella nebulosetta azzura (Bernes 21) spicca nel canalone e due piccollisime nebulose planetarie si fanno vedere insieme a queste giganti gassose. Poi, poi c'é quella testa, sembra un equino, un cavallo, la Testa di Cavallo. Certo il nostro cervello ci fa vedere figure famigliari ovunque. Tutto quella notte é stato fatto, tre ore e mezza di notte astronomica ma oltre 5 ore di esposizione Luna oltre il primo quarto compresa

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 5 ore e 10 minuti ore divise in
L: 5 x 600 sec.
RGB: 4 x 450 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 6 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

DWB 111: Nebulosa Propeller 
Zona particolarmente ricca di nebulose a emissione, siamo a nord di Sadr (
g Cygni). Il complesso fa parte di una regione di cielo conosciuta come Cygnus X e per motivi di studio di Dickel, Wendker e Bieritz é stato creato un catalogo (DWB) di 193 oggetti nebulari in emissione. La Propeller (DWB 111) o Simeis 57 é la parte più luminosa della zona ma é una nebulosa relativamente piccola, solo poche decine di masse solari.
In bianco e nero l'immagine nel canale H-alpha





Rifrattore Skywatcher 120/900 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 10 ore e 30 minuti ore divise in
L: 15 x 600 sec.
RGB: 7 x 450 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 13 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

NGC 1491 
Siamo nel Perseo, costellazione ricca di nebulose per via della sua posizione sul piano della nostra galassia. La zona centrale più luminosa dell'immagine é catalogata NGC 1491 (nota anche come SH2-206 e LBN 704), una nebulosa ad emissione luminosa e una regione HII, situata sul bordo di una vasta regione nebulare di gas neutro catalogata come Sharpless 205, a circa 10 700 anni luce. Le regioni HII sono ben note per essere luoghi dove nascono nuove stelle e si creano quando la radiazione ultravioletta di stelle calde ionizza il gas circostante, facendolo incandescente in luce visibile.
La stella più luminosa in prossimità della parte più brillante é la responsabile dell' illuminazione di tutta la regione, mentre il suo forte vento stellare "soffia" una sorta di bolla aperta nel gas che la circonda creando quattro condensazioni catalogate A-B-C e D.
Piccole ma luminose galassiette di fondo si rendono visibili penetrando le polveri della Via Lattea arrossendo peró nel colore

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED ridotto a 790mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 10 ore 12 minuti divise in
L: 29 x 600 sec.
RGB: 5 x 450 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 7 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

NGC 896 
Siamo in Cassiopea e questa é la nebulosa Testa di Pesce (Fishhead). Questa fa parte di un complesso di formazione stellare che si trova ai margini di una grande nube molecolare chiamata W3, lungo il braccio a spirale di Perseo della nostra Via Lattea, dove la formazione stellar é attivamente ancora in corso. IC 1795 si trova proprio sulla punta del cuore nella famosa nebulosa Cuore (IC 1805). Le stelle all'interno di IC 1795 non sono ancora emerse dal loro bozzolo natale. In altre parole non possiamo vedere le stelle che illuminano questa nebulosa. Ció suggerisce che queste siano molto giovani, dell'ordine di milioni di anni che é poco rispetto alle stelle come il Sole che ha quasi 5 miliardi di anni. Queste stelle sono anche probabilmente abbastanza massicce dal momento che la nebulosa é così grande e luminosa. Siamo nella Via Lattea e gli ammassi stellari si sprecano, ce ne sono alcuni segnati nell'immagine annotata e, meglio visibile in quella in bianco e nero (nella riga del H-alpha) c'é un arco luminoso risultato essere la parte orientale di un resto di supernova chiamato SNR HB

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED ridotto a 790mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 16 ore e 53 minuti divise in
L: 21 x 600 sec.
RGB: 9 x 450 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 20 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

IC 1805 
Siamo nel cuore della nebulosa Cuore, regione ad emissione estesa per circa 200 anni luce nella costellazione di Cassiopea. SH2-190 é una miscela di gas interstellare incandescente e nuvole di polvere oscure. Dista circa 7500 anni luce e si trova nel braccio a spirale del Perseo della nostra galassia. Nel centro del cuore cosmico ci sono le calde stelle massicce di un ammasso neonato conosciuto anche come Melotte 15, stelle giovani di 1.5 milioni di anni. L'ammasso ha generato tramite vento stellare quella struttura nebulosa a colonna con polveri oscure ben evidente nell'immagine a banda stretta con filtri nello zolfo, idrogeno e ossigeno ionizzati mappata in tonalità rossa, verde e blu.

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 22 ore e 25 minuti divise in
L: 4 x 600 sec.
RGB: 3 x 300 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 11 x 1800 sec. + 6 x 900 sec.
S-II: 11 x 1800 sec.
O-III: 17 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

LDN 1251 
Siamo in Cefeo, Lynds Dark Nebula numero 1251 (LDN 1251) nube molecolare posta alle alte latitudini galattiche che diventa visibile grazie al campo di radiazione interstellare, con una bassa luminosità superficiale e dunque dall'aspetto oscuro se osservata nella banda della luce visibile. Nel campo anche alcune deboli galassiette evidenziate nell'immagine annotata.

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 510mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 5 ore divise in
L: 14 x 600 sec.
RGB: 4 x 450 sec. binning 2x2 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

IC 5070: Nebulosa Pellicano 
Altra immagine nella costellazione del Cigno anche questa famosa per la forma che ricorda il Pellicano con il suo lungo becco. é una nebulosa rossa ad emissione dove nascono le stelle. L'immagine é stata ripresa con i filtri nella luce dello zolfo (SII), idrogeno (H) ed ossigeno (OIII) dove i contrasti e dettagli si amplificano a discapito delle stelle che così sono meno invadenti. In allegato anche un ritaglio con evidenziate le famose zone HH. Cosa sono? I Jets sono una fase attiva, di breve durata di formazione stellare, che dura solo circa 100 000 anni. Essi sono chiamati oggetti Herbig-Haro (HH), che prendono il nome da George Herbig e Guillermo Haro, che hanno studiato i deflussi nel 1950. Gli astronomi non sanno ancora quale ruolo i getti svolgono nel processo di formazione stellare o esattamente come la stella li scatena. Anche se gli Herbig-Haro (HH) sono disponibili in una vasta gamma di forme, la configurazione di base di solito é la stessa. Getti gemelli di gas riscaldato, espulsi in direzioni opposte da una formazione stellare attraverso lo spazio interstellare. Una stella si forma dal collasso di una nube di gas di idrogeno. Come la stella cresce, attrae più materia per la sua gravità creando un grande disco rotante di gas e polveri intorno ad essa. Alla fine, i pianeti possono sorgere all'interno del disco come grumi di polvere. Il materiale del disco a spiraleggia gradualmente sulla stella e fugge in getti a più alta velocità lungo l'asse di rotazione della stella. I getti veloci possono inizialmente essere limitati dal potente campo magnetico della stella. La fase di getto si ferma quando il disco esaurisce il materiale, di solito un paio di milioni di anni dopo la nascita della stella.

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED ridotto a 790mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 25 ore e 21 minuti ore divise in
L: 150 min.
RGB: 231 min. binning 2x2
H-alpha: 240 min.
S-II: 420 min.
O-III: 480 min.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

LDN 673 
Nell'Aquila si trova il bel gruppetto di nubi di polveri dominato dalla LDN 673 (Lynd's Catalog of Dark Nebulae). La polvere in queste nubi molecolari, che contiene materia prima per la formazione di nuovi astri, disperde la luce blu delle stelle poste dietro virando il loro colore verso il giallo-rosso. Sono presenti anche due particolari oggetti, una piccola nebulosa rossa chiamata RNO 109 associata alla formazione di nuove stelle e un oggetto Herbig-Haro (HH 32), tipico oggetto a emissione posto sul confine di nebulose con stelle in formazione.

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED ridotto a 790mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 4 ore e 20 minuti ore divise in
L: 13 x 600 sec.
RGB: 13 x 600 sec. (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 7000: The Wall 
Parliamo del Muro nella nebulosa Nord America nella costellazione del Cigno, é un particolare estremamente luminoso e visibile anche all'oculare nei telescopi, siamo nella zona del Golfo. La particolarità sono le strutture nebulose e batuffolose che si stagliano sul fondo quasi uniforme del rosa della nebulosa. Insieme alla vicina Nebulosa Pellicano forma un unico complesso nebuloso, situato a circa 2000 anni luce in cui é attiva la formazione di diversi oggetti stellari giovani e oggetti HH; questi fenomeni riguardano principalmente stelle di piccola e media massa. Queste sono due immagini ottenute con filtri per colori naturali, quella rosa, ed una ripresa con filtri centrati sulla riga dell'Halpha (H), ossigeno (OIII) e zolfo (SII). In quest'ultima mappata assegnando il rosso all'SII, il verde all'H-alpha e il blu all'OIII mostra in modo decisamente più contrastato questi batuffoli di gas che danno il nome di Muro a tutto il complesso. Quindi non sono falsi colori ma colori codificati secondo una sequenza logica, certo non sono peró quelli che verrebbero visibili all'occhio umano.

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 4 ore con filtri RGB per l'immagine superiore e 16 ore per quella sotto con filtri H-OIII-S-II

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 6543: la nebulosa Occhio di Gatto 
L'Occhio di Gatto che vediamo spesso nella costellazione del Drago é una piccola ma luminosa nebulosa planetaria dalla forma allungata appunto come l'occhio del felino. Catalogata come NGC 6543 é in realtà decisamente più grande e formata dai gas espulsi precedentemente, illuminati ed eccitati dalla nana bianca rimasta nel nucleo quando era nella fase di gigante rossa. Le lunghe pose nella luce dell'H-alpha ma ancor di più nell'O-III rendono questo oggetto in una veste insolita per gli osservatori visuali. Nel riquadro il nucleo ripreso in condizioni di seeing infelici con il Celestron 8 a 2030mm di focale su Canon 350D

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 16 ore divise in
O-III: 8 ore
H-alpha: 8 ore

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

IC 434: la nebulosa Testa di Cavallo 
Nebulosa ad emissione nella cintura di Orione tra le stelle Alnitak (
z Orionis) e s Orionis. A sinistra della Testa di cavallo c'é la piccola nebulosa azzurra a riflessione NGC 2023 ed a sinistra di Alnitak la nebulosa Flame (NGC 2024)

Rifrattore TS 80/480 ED ridotto a 380mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 9 ore e 16 minuti divise in
L: 25 x 400 sec.
RGB: 9 x 300 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 17 x 900 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Cassiopea - Abell 85 
Resti di supernova, inizialmente catalogata come planetaria dal signor Abell, fu poi scoperta la sua vera natura, catalogata anche come CTB1 e LBN576

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 14 ore e 18 minuti divise in
L: 6 x 600 sec.
RGB: 6 x 360 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 23 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

vdB 142 (Elephant Trunk) in IC 1396 
Siamo in Cefeo, la constellazione che ha grandi nebulose luminose e non. In una di queste vi é una nebulosa oscura al cui interno si nascondono giovani protostelle in formazione. Comunemente chiamata Elephant Trunk (Proboscide di Elefante) é osservabile solo perché il fondo é illuminato dalla nebulosa IC1396

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED ridotto a 790mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 5 ore e 5 minuti divise in
L: 9 x 600 sec.
RGB:5 x 300 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 7 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

IC 1396 
l'immagine ritrae l'enorme nebulosa IC1396 nel Cefeo, alta solo nel cielo serale estivo. Nella parte sinistra della nebulosa si trova la "Proboscide di Elefante" catalogata come vdB 142 (in dettaglio nell'immagine sopra)

Rifrattore Heyford 66/400 ED ridotto a 320mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro UHC-E
posa totale di 2 ore e 16 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 6888 (nebulosa Crescent) con PN G75.5+1.7 (nebulosa Soap Bubble)  
NGC6888, detta Crescent nebula, é un resto di supernova situato nella pancia del Cigno. Nel 2007 é stata scoperta lì vicino una bolla, detta Soap Bubble Nebula, catalogata come PN G75.5+1.7. Visibile sulla destra dell'immagine, non é difficile evidenziarla a patto di usare filtri interferenziali H-alpha oppure O-III

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED ridotto a 790mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 22 ore e 5 minuti divise in
L: 9 x 600 sec.
RGB: 5 x 300 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 25 x 1200 sec. + 8 x 1800 sec.
O-III: 15 x 1200 sec. + 4 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

IC 410 
Siamo all'interno della costellazione dell'Auriga, ricca di nebulose a emissione e nella foto in questione si vede l'ammasso aperto NGC 1893 immerso nella nebulosa d'idrogeno in cui si é formato. L'ammasso stesso é piccolo e si trova appena sotto le regioni centrali di polveri oscure. La particolarità di questa nebulosa sono i due complessi ciuffi di gas molto evidenti nello spettro dell'H-alpha e chiamati comunemente "girini" e catalogati come Simeis 129 e 130. Le due colonne filamentose situate appena al di sotto e a destra del centro potrebbero essere stati soffiati verso l'esterno dalle radiazioni emesse dall'ammasso aperto (notare come le loro "code" in genere puntino lontano da NGC 1893) e sono regioni di formazione stellare

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED ridotto a 790mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 10 ore e 46 minuti ore divise in
L: 13 x 600 sec.
RGB:12 x 360 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 10 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

vdB 152 
La nebulosa a riflessione VdB 152 é a 1.400 anni luce di distanza. Anche catalogato come Ced 201, si trova lungo il nord della Via Lattea nella costellazione di Cefeo. Si trova vicino al bordo di una grande nube molecolare, sacche di polvere interstellare che bloccano la visione delle stelle di sfondo. La luce della stella si riflette sulla nebulosa illuminandola di azzurro. Si pensa che la luce ultravioletta della stella causi una fioca luminescenza rossastra nella polvere nebulosa. Questa stella sembra essere in transito nella zona dato che la sua velocità di spostamento é molto diversa dalla velocità della nuvola

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 510mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 11 ore e 24 minuti ore divise in
L: 7 x 900 sec.
RGB:5 x 500 sec. (per canale) binning 2x2

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Sh2-71 + Sh2-72 e NGC 6749 
Sh2-72 é una debole nebulosa a emissione che fa parte delle innumerevoli regioni HII sparse nel piano galattico. Dimensione apparente di circa 20' e distanza stimata di più di 6000 anni luce. Alcune nebulose oscure si stagliano su di essa. A sud-est il piccolo ammasso globulare NGC 6749. Generalmente i globulari si trovano nell'alone delle galassie mentre questo é all'interno a bassissima latitudine galattica a 26000 anni luce di distanza. Poiché la zona del cielo é ricchissima di stelle, é difficile determinarne i confini, Per questo era ritenuto un ammasso aperto e catalogato come Be42 (catalogo Berkeley). Di magnitudine integrata di 12,4 é stato calcolato che le polveri interstellari che si sovrappongono gli fanno perdere ben 7 magnitudini. A Ovest la bella e grande nebulosa planetaria Sh2-71 di forma allungata con cavità centrale divisa in due lobi, la sua posizione dovrebbe ricadere nei pressi del bordo esterno del Braccio di Orione

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED ridotto a 790mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 10 ore e 30 minuti divise in
L: 6 x 600 sec.
RGB: 4 x 300 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 17 x 1800 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

NGC 6914 e dintorni 
Eccoci nella pancia del Cigno, una delle zone più belle del cielo estivo pieno zeppo di idrogeno ionizzato che fa da sfondo a due bellissime nebulose a riflessione. Il loro colore azzurro, che deriva dalla riflessione della stella luminosa al loro interno, contrasta con il rosso di fondo. Inoltre sono presenti nebulose di polveri scure (catalogo LDN) che solcano come canaloni tutta la zona

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 510mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 5 ore e 30 minuti ore divise in
L: 9 x 600 sec.
RGB: 4 x 300 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 9 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

IC 59 e IC 63 
Eccoci in Cassiopea, luminosissima costellazione al cui interno si celano alcuni deboli e luminosi oggetti. Le pose di luminanza sono iniziate a Prato Barbieri (PC) e finite con H-alpha ed RGB dalla bassa padana. Le nebulose, attaccate alla
g Cassiopea, la stella centrale della grande W, sono miste di gas rosso ionizzato e quello azzurro formato da polveri che riflettono la luce della caldissima e azzurrissima stella. Il filtro H-lpha ha evidenziato anche altre zone rosse qua e la nel campo

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 510mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 5 ore e 5 minuti divise in
L: 5 x 600 sec.
RGB: 5 x 300 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 9 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

M 27: la nebulosa Dumbbell 
Nebulosa planetaria nella Volpetta molto luminosa ed abbastanza grande da rendersi visibile anche in piccoli telescopi. In montagna con grossi strumenti é spaventosa mentre dalla pianura si ricorre generalmente all'uso del filtro O-III per evidenziare le regioni blu-verdi in cui emette in modo fantastico. Ma sono le lunghe pose fotografiche a mostrare quanto é grande in realtà e limitata solo dalla trasparenza del cielo

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 10 ore e 5 minuti divise in
L: 6 x 600 sec.
RGB: 3 x 300 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 11 x 1200 sec.
O-III: 13 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 6820 
Nella costellazione della Volpetta oltre alla famosa planetaria M27 vi é anche una grande e debole nebulosa ad emissione che circonda un ammasso stellare chiamato NGC 6823. Si tratta della Sh2-86 detta anche NGC 6820 nel cui interno si trovano due oggetti di tipo Herbig-Haro (tipo le colonne della creazione nella nebulosa M 16) che evidenziano la presenza di giovani sistemi stellari. Visualmente si nota solo l'ammasso aperto la cui distanza é stimata in 7500 anni luce.

Rifrattore Skywatcher 120/900 ED e CCD Atik 4000M
posa totale di 7 ore e 10 minuti divise in
L: 17 x 600 sec.
RGB: 5 x 300 sec. (per canale) binning 2x2
H-alpha: 10 x 1200 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Il Velo del Cigno 
Distante 1470 anni luce, il Velo del cigno é ció che rimane di un'antica stella esplosa come supernova. Si possono identificare tre raggruppamenti principali: verso ovest NGC 6960 nella direzione della stella 52 Cygni, poco più ad est ci sono NGC 6974 e NGC 6979 per finire proseguendo verso est alle sezioni NGC 6992 e NGC 6995 (insieme a IC 1340), quest'ultimo orientato in modo speculare rispetto a NGC 6960

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 400mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 2 ore e 40 minuti divise in
1 ora e 20 minuti con filtro H-alpha
1 ora e 20 minuti con filtro O-III

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

M 42: la grande nebulosa di Orione 
Classico oggetto invernale, già visibile con il classico binocolo, situato a circa 1500 anni luce dal Sistema Solare, ripreso e straripreso ma sempre affascinante e non sempre facile, specialmente se si lavora da casa sotto cieli non proprio bui e si cercano le parti più deboli. Nonostante il filtro UHC-E e più di 7 ore di esposizione le parti deboli sono molto difficili da estrarre. La ripresa é decentrata apposta per includere la NGC 1999 una bella ma piccola nebulosa oscura che si staglia su una a riflessione. Assomiglia proprio a un buco di serratura e visualmente é spettacolare

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 510mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro UHC-E
posa totale di 7 ore e 12 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

LDN 1235 + vdB 149 e vdB 150 
Ci troviamo in Cepheus, la stella azzurra al centro é la 16 Cep e subito alla sua destra una piccola galassia catalogata come PGC 67671, altra galassietta ma molto più debole in basso a destra PGC 67347. Passiamo agli oggetti nebulari a riflessione come le due azzurre vdB 149 e vdB 150 che riflettono proprio la luce delle stelle azzurre al loro interno. Sotto un gruppo di stelle denominate Cr 471 mentre la zona più interessante dell'immagine é la debole nebulosa a emissione che copre buona parte del centro con una zona più marcata sulla sinistra e catalogata come LDN 1235 (lo squalo nel cielo), questa é una nebulosa che si trova ad alte latitudini galattiche e si mostra grazie alla radiazione interstellare ma con una bassissima luminosità superficiale

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 400mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 3 ore e 20 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 2237: la nebulosa Rosetta 
Distante oltre 5000 anni luce e con un diametro e di circa 100 anni luce, da noi viene vista con una dimensione apparente di oltre quattro Lune piene. é una nebulosa ad emissione fotografabile nelle buie e limpide notti invernali, all'interno della quale sono presenti molti globuli di Bok ritenuti sede di formazione stellare. L'ammasso stellare al centro, siglato come NGC 2244, emette quella luce ultravioletta che serve ad eccitare il gas della nebulosa rendendola rossa

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 510mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro UHC-E
posa totale di 6 ore e 48 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

IC 1805 e IC 1848 
Siamo in Cassiopea vicini al doppio ammasso del Perseo, l'intero complesso nebuloso ripreso é noto come "complesso W3/W4/W5" o "Cuore e Anima" ed é una intensa regione di formazione stellare. Distante oltre 7000 anni luce il suo gas é illuminato dalle stelle di alcuni ammassi posti all'interno delle nebulose. Varie condensazioni esterne prendono il nome di altre sigle e tra ammassi, ammassini e nebulosine c'é da perdersi. Naturalmente la nebulosa Cuore si riconosce immediatamente. Una nota a parte meritano le due galassiette sotto IC 1805 chiamate Maffei I e Maffei II, nomi dati dallo scopritore italiano Paolo Maffei, a queste galassiette molto luminose nel nel vicino infrarosso, a tal punto ch che riescono a penetrare il denso spessore di stelle e polveri galattiche. Distando circa 10 milioni di anni luce é stata cancellata l'ipotesi iniziale che le pensava come componenti del Gruppo Locale

Teleobiettivo russo Jupiter 200mm f/4 usato a f/5 e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro UHC-E
posa totale di 7 ore e 14 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Nebulose oscure B6-B9-B11-B12-B13 
Siamo in Camelopardalis vicino al confine con Perseo quindi Via Lattea, zona ricca di nebulose rosse ad emissione, a riflessione e di polveri scure che nascondono le stelle poste dietro di loro. Queste zone sono tra le più fredde dell'universo dove la temperatura raggiunge circa i 10-16 gradi Kelvin (-263°C) e dove vi si possono generare nuove stelle. In base alla opacità vengono classificate da 1 (più chiara) a 6 (più scura). Nell'immagine vediamo in basso da sinistra appena sopra alla stella luminosa la circolare B12, poi in senso orario rispettivamente la B13, B11 (la più scura), B9 e la B6 che si interrompe sul bordo destro. Molto belli anche i colori delle stelle

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 400mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 1 ora e 32 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

vdB 14 e vdB 15 
Situata in Camelopardalis, si tratta di una nebulosa che riflette la luce azzurra della brillante HD21291 di magnitudine 4.29, variabile di tipo
a-Cygni e visibile anche a occhio nudo. Da vari scritti questa nebulosa dovrebbe essere visibile anche con telescopi amatoriali. Siamo in piena Via Lattea ma le sue stelle sono oscurate da grandi banchi di polvere interstellare e si trova proprio attaccata alla debolissima nebulosa a missione (rossa) Sh2-202 qui visibile appena nella parte superiore della foto (il nord é a sinistra).

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 400mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 2 ore e 34 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 7023: Nebulosa Iris 
L'azzurra nebulosa Iris, catalogata come NGC7023, si trova nel nel Cefeo ed é circondata da notevoli ma deboli nubi di polveri scure (LDN) sparse qua e là come le LDN 1167-1168-1170-1171-1172-1173.

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 400mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 1 ora e 45 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

IC 2177 
Siamo nell'Unicorno sotto l'ammasso aperto M 50 e poco più a nord degli ammassi aperti M 46 e M 47, a declinazione -11°. é la cosidetta nebulosa Gabbiano proprio perché ricorda l'uccello marino. Si possono riconoscere nella sua ala destra l'ammasso aperto NGC 2335, nella pancia gli ammassi aperti NGC 2343 e CR 466, nella testa la nebulosa NGC 2327 e nell'ala sinistra la luminosa nebulosa sh2-297. Sopra l'ala sinistra si possono vedere le deboli nebulose azzurre NGC 2327 e sh2-295

Rifrattore Heyford 66/400 ED ridotto a 320mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro UHC-E
posa totale 66 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 2264 e dintorni 
Siamo nell'Unicorno, sopra la famosa Nebulosa Rosetta. L'ammasso aperto NGC 2264 é circondato dalla grossissima nebulosa sh2-273, sotto si trova la nebulosa oscura detta Cono e ancora più a sud la piccola nebulosa a ventaglio detta "Variabile di Hubble" (NGC 2261). Sempre dall'alto verso il centro si ha il piccolo ammasso aperto NGC 2259 e più sotto le nebulose oscure B38 e B39 che separano la nebulosa ad emissione LBN 899. Scendendo ancora troviamo il grande ma debole ammasso aperto CR 105 mentre sulla sinistra si trovano le piccole nebulose a riflessione azzurre NGC 2245, NGC 2247 e IC 446 che circondano quella più grande chiamata IC 2169

Rifrattore Heyford 66/400 ED ridotto a 320mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro UHC-E
posa totale di 3 ore e 28 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

M 97: la nebulosa Gufo 
Siamo nell'Orsa Maggiore. Anche detta nebulosa Civetta, si tratta di una nebulosa planetaria distante 2400 anni luce, formatasi a seguito della "morte" di una stella di massa simile a quella del Sole. L'età della nebulosa é stimata in circa 6000 anni. Vista la bassa luminosità, per percepirne la struttura simile alla testa di un gufo sono necessari strumenti da almeno 15 cm sotto cieli bui

Celestron 8 ridotto a 1280 mm (f/6.3) e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 1 ora

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 2392: nebulosa Eskimo 
La famosa nebulosa planetaria NGC 2392, detta anche Eskimo o Faccia da Pagliaccio, si trova nei Gemelli e dista circa 5000 anni luce. é una nebulosa planetaria di aspetto bipolare, formata da due involucri. é circondata dai gas che componevano gli strati esterni di una stella di tipo solare espulsi circa 10000 anni fa. I filamenti interni visibili sono spinti dal forte vento di particelle proveniente dalla stella centrale. Il disco esterno contiene insoliti filamenti arancioni di lunghezza dell'ordine di un anno luce

Celestron 8 a f/10 (2030 mm) e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 22 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 7026: Cheese Burger Nebula 
é una nebulosa planetaria forma di farfalla nel Cigno, formata da gas incandescenti e polvere stellare dalla singolare struttura quadrupolare toroidale vista di taglio, dove le due condensazioni centrali rappresentano le sezioni del toroide

Celestron 8 a f/10 (2030 mm) e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 22 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

IC 5070: la nebulosa Pellicano 
Alta nel cielo estivo, la nebulosa Pellicano si trova a ridosso della ben nota Nord America poco più a est di Deneb, nella costellazione del Cigno. Le due stelle luminosissime sono la 56 e la 57 Cygni

Newton Vixen R200SS (800 mm, f/4) e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 4 ore e 20 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 2377 e NGC 2264 (grande campo) 
Il grande campo comprende dall'alto la nebulosa Cono con la piccolissima Variabile di Hubble, la vasta nebulosa Sh2-273 con sovrapposto il piccolo ammasso aperto CR105, poi l'enorme nebulosa oscura B39 e sotto la piccola nebulosa azzurra IC 2169. Scendendo lungo la vastissima e debolissima nebulosa che collega tutti questi oggetti si arriva alla grande e luminosa nebulosa Rosetta con al suo interno l'ammasso aperto NGC 2244. Il tutto contornato da migliaia di stelle della nostra Via Lattea

Teleobiettivo Nikon 100 a f/4 mm con filtro frontale UHC-E da 2"e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 2 ore e 20 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Sh2-117 e Sh2-119 (grande campo) 
In piena Via Lattea, nei pressi di Deneb (la coda del Cigno), si trova la grande nebulosa Sh2-117, meglio nota come nebulosa Nord America (NGC 7000) a un po' più ad est il complesso nebulare Sh2-119. Ad ovest della Nord America é ben visibile la nebulosa Pellicano (IC 5070)

Teleobiettivo Nikon 100 mm a f/4 con filtro frontale UHC-E da 2"e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 1 ora e 6 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Sh2-142 e NGC 7380 
Siamo in Cefeo, la nebulosa Sh2-142 circonda l'ammasso aperto NGC 7380, all'interno del quale si trova la binaria ad eclisse DH Cephei, responsabile della ionizzazione dell'intero complesso nebulare. La forma é allungata e questo potrebbe essere dovuto in parte al residuo della nube molecolare originaria da cui l'ammasso si é formato

Newton Vixen R200SS (800 mm, f/4) e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro LPS 2
posa totale di 3 ore e 25 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Sh2-132 
Siamo in Cefeo, Sh2-132 é una nebulosa distante intorno ai 10000 anni luce in cui non si hanno più processi di formazione stellare. Le stelle luminose al centro sono le principali responsabili dell'eccitazione e ionizzazione del gas della circostante

Newton Vixen R200SS (800 mm, f/4) e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro LPS 2
posa totale di 3 ore e 10 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Sh2-202 
Siamo in Camelopardalis al confine con Cassiopeia molto vicini alle nebulose Cuore e Bozzolo. Le nebulose azzurre sulla sinistra sono le vdB 14-15 mentre la vasta e debole nebulosa rossina che si espande per tutto il campo é la Sh2-202. Un bel canalone scuro di polveri si trova al centro e punta verso l'ammasso aperto Stock 23 composto da circa 25 stelle molto luminose. Vicino al bordo in basso verso destra si trova un piccolo e debole ammassetto catalogato CZ14 composto da una quindicina di deboli stelline.

Rifrattore Heyford 66/400 ED ridotto a 320mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso con filtro UHC-E
posa totale di 4 ore e 40 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

Sh2-264 (grande campo) 
Detta Sh2-264 ma conosciuta meglio come la testa di Orione, si trova sovrapposta all'asterismo CR69, ben visibile a occhio nudo, che rappresenta proprio la testa del cacciatore, sotto ci sono le due spalle: l'arancione Betelgeuse e l'azzurra Bellatrix. A fianco sulla destra la piccola nebulosa Sh2-263 mentre a sinistra un piccolissimo ammasso aperto

Teleobiettivo Nikon 100 mm a f/4 con filtro frontale UHC-E da 2"e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 3 ore e 30 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti