Ammassi Stellari


immagine annotata

M 46 
Messier 46 (M 46) é un ammasso stellare aperto situato nella costellazione meridionale della Poppa, é un ammasso relativamente luminoso e grande contenente circa 500 stelle. L'età stimata é di 300 milioni di anni e si allontana da noi a 41,4 km/s si trova a una distanza di circa 5400 anni luce.
Messier 46 é un ammasso densamente popolato. Circa 150 dei suoi membri sono di magnitudine compresa tra 10 e 13 e le stelle più luminose appartengono alla classe spettrale A0. Queste stelle sono circa 100 volte più luminose del Sole.
L'ammasso é classificato di tipo Trumpler II,2,r, ciò significa che é distaccato dal campo circostante, ma le sue stelle sono poco concentrate verso il centro (II), le stelle hanno un intervallo di luminosità moderato (2), e il cluster é riccamente popolato (r), con più di 100 membri confermati.
La nebulosa planetaria NGC 2438 appare sovrapposta a M 46 e si trova a circa 7 minuti d'arco a nord-est del centro dell'ammasso. Si ritiene che la nebulosa si trovi in primo piano, a una distanza di circa 2900 anni luce. Si sta allontanando da noi a 77 km/s e, poiché non condivide la velocità radiale dell'ammasso, molto probabilmente non é fisicamente correlato ad esso.
A nord dell'ammasso un'altra piccola nebulosa planetaria catalogata come PK231+4.1.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 6 ore 30 minuti divise in
L: 42 x 300 sec.
RGB: 5 x 240 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 8 x 900 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


immagine annotata

M 56 
M 56 é un debole ammasso globulare distante 32900 anni luce nella costellazione della Lira, posizionato vicino al confine del Cigno. Alla magnitudine +8,3, é uno dei globulari più deboli scoperti da Messier.
M 56 ha relativamente pochi elementi più pesanti dell'idrogeno e dell'elio, il che é un segno che le sue stelle sono nate all'inizio della storia dell'universo, prima che molti degli elementi esistenti oggi si formassero in quantità significative.
Gli astronomi hanno scoperto che la maggior parte degli ammassi con questo tipo di composizione chimica si trovano lungo un piano nell'alone della Via Lattea. Ciò suggerisce che tali ammassi siano stati catturati da una galassia satellite, piuttosto che essere i membri più antichi del sistema di ammassi globulari della Via Lattea. L'ammasso é composto da un gran numero di stelle, strettamente legate tra loro dalla gravità. Tuttavia, questo non era noto quando Charles Messier lo osservò per la prima volta nel gennaio 1779. Descrisse Messier 56 come "una nebulosa senza stelle".

Rifrattore Tecnosky 115/800 e camera veTEC 571 M
posa totale di 4 ore 45 minuti divise in
L: 33 x 300 sec.
RGB: 4 x 600 sec. (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


LRGB


L+H-alpha


immagine annotata

 

M 15 + nebulosa planetaria Pease 1 

Uno spettacolare sciame di stelle, M 15.

Questo ammasso globulare é uno dei più densi mai scoperti, con stelle blu molto calde e stelle arancioni più fredde che diventano più concentrate verso il suo luminoso nucleo.
M 15 si trova nella costellazione di Pegaso a 33.600 anni luce dalla Terra.
E' stato il primo ammasso globulare noto per ospitare una nebulosa planetaria (il guscio gassoso di una stella morente). Questa nebulosa, Pease 1 (PK 65-27.1 oppure K648), é stata rilevata nel 1928 da Francis G. Pease ed é una delle sole quattro nebulose planetarie note all'interno di un ammasso globulare. Nell'immagine, Pease 1 appare come l'oggetto rosa brillante a sinistra del centro dell'ammasso.


LRGB: Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 4 ore 7 minuti suddivise in
L: 22 x 600 sec.
RGB: 3 x 180 sec. binning 1x1 (per canale)

L+H-alpha: Rifrattore Tecnosky 115/800 e ASI462MC
posa totale di 3 ore 5 minuti suddivise in
L: 26 x 120 sec. + 80 x 30 sec. gain 90
H-alpha: 31 x 180 sec. gain 290




Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


Pal 10


immagine annotata

 

Pal 11


immagine annotata

 

Pal 10 e Pal 11
Vecchi ammassi di stelle sferoidali sono i globulari che orbitano intorno al centro della nostra Galassia, se ne conoscono 158 e catalogati con le varie sigle: Messier, Ngc, Ic ecc. Tra i più deboli ci sono quelli scoperti dalle lastre della survey dell'osservatorio Palomar (POSS) e due di questi (Pal 10 e Pal 11) sono ripresi in queste immagini.

Controllando bene l'immagine di Pal 11 si nota sulla sinistra una stella colorata in modo anomalo, verificando i vari frames ho notato che nelle due sessioni di ripresa che ho fatto, quella stella é variata notevolmente in luminosità e quindi le riprese RGB non erano adeguate. Una veloce ricerca sul web ed ecco la variabile Gw Aql di tipo Mira (animazione gif).





Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M

Pal 10 - posa totale di 6 ore 8 minuti suddivise in
L: 20 x 600 sec.
RGB: 7 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Pal 11 - posa totale di 7 ore 51 minuti suddivise in
L: 22 x 300 sec. + 11 x 480 sec.
RGB: 7 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)





Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


immagine annotata

M 53 e NGC 5053 
M 53 si trova a circa 58000 anni luce dal nostro Sistema Solare in Coma Berenices. Come la maggior parte degli altri ammassi globulari, orbita attorno alla Via Lattea a grande distanza dal piano galattico, in questo caso a circa 60000 anni luce. Ammasso globulare di classe V. NGC 5053, il secondo dei due ammassi globulari in questa inquadratura, si trova a circa 1 grado a sud-est. Distante 53000 anni luce da noi, il che lo pone fisicamente vicino a M 53. Il diametro apparente di NGC 5053 é di 10,5 minuti d'arco, il che lo rende ancora un impressionante diametro reale di 160 anni luce. É scarsamente popolato per un ammasso globulare, di classe XI ha fatto dubitare a lungo la sua natura di globulare. Alcuni astronomi lo avevano dichiarato un ammasso aperto denso, fino a quando recenti analisi spettroscopiche lo hanno fermamente classificato come globulare, in base all'età e alla composizione chimica delle sue stelle. Alcune galassiette nel campo ed al centro segnato in rosso una macchietta di luce di magnitudine 20.4 che corrisponde ad una galassia distante circa 4.3 miliardi di anni luce.

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 4 ore 18 minuti divise in
L: 9 x 600 sec.
RGB: 7 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 7 x 900 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 






immagine annotata
M 37 e M 38 
Ormai l'Auriga si avvia al tramonto ma sono ancora visibili i suoi splendidi ammassi aperti anche sotto cieli cittadini. L'ammasso M 37 (1a immagine a sinistra) visualmente é il più bello per le tante stelline con la stessa luminosità e anche per la presenza di quella stella arancione al centro. Con un'età stimata in circa 300 milioni di anni é un ammasso che dista 4500 anni luce da noi. Composto da stelle più luminose e più fotogenico é M38 (2a immagine a sinistra) con il suo vicino NGC 1907 e la nebulosa LBN 794 di sfondo che colora di idrogeno rosso tutto il fotogramma.

Per M 37: rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 1 ora 58 minuti divise in
L: 14 x 300 sec.
RGB: 11 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Per M 38: rifrattore SW 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 5 ore 5 minuti divise in
L: 8 x 600 sec.
RGB: 5 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)
H-alpha: 7 x 900 sec.

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

M 45: Le Pleiadi 
Il più bel ammasso stellare visibile a occhio nudo e meglio in un binocolo. Si tratta del giovane ammasso delle Pleiadi (le Sette Sorelle) catalogato come M 45 e visibile nella costellazione del Toro ad una distanza di 440 anni luce. Le stelle sono avvolte da una nebulosa azzurra detta a riflessione ed appare brillante proprio per la riflessione della luce delle stelle luminose e calde da parte della polvere presente nella nebulosa. Era stato inizialmente pensato che la polvere potesse essere un rimasuglio del processo di formazione dell'ammasso ma all'età di 100 milioni di anni, quella generalmente accettata per le Pleiadi, quasi tutta la polvere originariamente presente dovrebbe essere stata ormai dispersa dalla pressione di radiazione già da molto tempo. Sembra, piuttosto, che l'ammasso stia transitando attraverso una regione di mezzo interstellare particolarmente polverosa.

Rifrattore SW 80ED ridotto a 520mm e CCD Atik 4000M
posa totale di 12 ore 37 minuti divise in
L: 74 x 400 sec.
RGB: 11 x 480 sec. binning 2x2 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 


descrizione oggetti

M 13 
Oggetto abbastanza facile anche dai nostri cieli di pianura; al centro dell'immagine il grande ammasso globulare in Ercole formato da centinaia di migliaia di stelle vecchie di 12-13 miliardi di anni. Questo si trova a circa 23000 anni luce da noi ma sullo sfondo dell'immagine appaiono anche decine di galassiette grandi e piccole e tra quei puntini ne ho catturati quattro (vedi immagine annotata evidenziati in verde) che mostrano un redshift decisamente più elevato. Sono quattro quasar molto lontani al punto che quello con z ~2.6441 si trova a oltre 11 miliardi di anni luce dalla Terra, cioé quasi al confine del nostro universo (13.7 miliardi di anni luce).

Rifrattore Tecnosky 115/800 e CCD Atik 4000M
posa totale di 4 ore 20 minuti divise in
L: 17 x 600 sec.
RGB: 3 x 600 sec. binning 1x1 (per canale)

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

M 45: le Pleiadi 
Conosciute anche come le Sette Sorelle, le pleiadi sono un ammasso aperto distante 440 anni luce e costituito da giovani stelle azzurro-bianche. Le stelle che compongono l'ammasso illuminano le deboli nebulose a riflessione che le circondano. Sotto cieli bui ad occhio nudo si riescono a vedere le 7 componenti principali, da cui il motivo per cui vengono anche dette Sette Sorelle. A destra nell'immagine é visibile anche la debole nebulosa a riflessione azzurro pallido IC 353.

Rifrattore Skywatcher 80/600 ED ridotto a 400mm e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 3 ore

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

NGC 884 e NGC 869 (doppio ammasso in Perseo) 
Noto anche come h+c Persei, é sicuramente uno degli ammassi aperti più belli del cielo boreale. Già identificabile a occhio nudo nelle notti limpide e senza Luna, la visione é emozionante già con il normale binocolo, ma é con grossi binocoli o telescopi a basso ingrandimento che la visione diventa spettacolare.

Riflettore Newton 150/750 e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 54 minuti

Foto ed elaborazione di Roberto Patrini

 

M 46 e NGC 2438 
Ammasso aperto nella Poppa a ridosso del Cane Maggiore distante circa 5400 anni luce; lungo la linea di vista si incontra la nebulosa planetaria la planetaria (NGC 2438) distante circa 2900 anni luce. Se poi fate passare bene la foto noterete anche un'altra planetarietta catalogata come Mink 1-18, riuscite a trovarla considerando che il nord é a destra?

Rifrattore apo Zen 150/1000 e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 30 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti

 

M 5 
Bellissimo ammasso glogulare nella costellazione del Serpente. Distante 24500 anni luce e contenente più di 100000 stelle, l'ammasso é già ben visibile come piccolo oggetto diffuso in un comune binocolo 7x50. Con telescopi da 10-15 cm sotto cieli bui iniziano a risolvere le stelle della parte esterna e con strumenti da 25-30 cm ad ingrandimenti medio-alti l'ammasso si risolve sino al nucleo.

Celestron 8 ridotto a 1280 mm (f/6.3) e Canon EOS 350D mod. a 800 iso
posa totale di 18 minuti

Foto ed elaborazione di Gerardo Sbarufatti